Ambiente

Altitudine minima e massima
36-110 m s.l.m.

Inquadramento climatico
L’area d’interesse presenta un clima moderatamente continentale, caratterizzato da estati piuttosto lunghe e calde e inverni relativamente freddi con precipitazioni più abbondanti nelle stagioni intermedie, ma ben distribuite durante l’anno. La ventilazione è generalmente scarsa, frequenti sono le nebbie in autunno e inverno e i temporali estivi.
La temperatura media annua oscilla tra i 12 e 14°C, con Gennaio mese più freddo e Luglio più caldo.
Le precipitazioni presentano un regime di tipo sublitoraneo con due massimi in primavera e autunno con quantitativi annui tra i 600-700 mm.
L’insolazione media effettiva, cioè la durata del soleggiamento reale, tenuto conto della nuvolosità, delle nebbie e dell’orografia, risulta del 40%, contro il 50,8% delle zone alpine.
Le barriere delle Alpi e degli Appennini limitano la circolazione delle massa d’aria, favorendo, soprattutto durante la stagione invernale, la formazione di uno strato di aria inerte, fredda e umida, che spesso determina il sorgere di nebbie fitte e persistenti.

Ambiente fisico
Il corso dell’Adda si snoda, nella sua parte meridionale, tra depositi alluvionali. I terrazzi più antichi, di età olocenica, sono i più distanti dal letto fluviale, mentre i più recenti degradano lentamente verso l’asta del fiume. Il territorio protetto comprende, oltre ai boschi rivieraschi, anche zone palustri costituite da lanche” e “morte” che il fiume ha formato nel tempo, cambiando percorso; alcuni esempi di grande interesse, per il significato geomorfologico, botanico e zoologico che hanno assunto, sono l’Adda Morta, (un vecchio ramo del fiume, nei comuni di Castiglione d’Adda e Formigara), la Zerbaglia (zona umida di interesse nazionale nei comuni di Turano, Cavenago d’Adda e Credera Rubbiano) e la Lanca di Soltarico (formatasi dopo l’alluvione del 1976).

Paesaggio vegetale
E’ caratterizzato da aree boscate, ambienti umidi e spiagge fluviali. “Le aree boscate lungo i fiumi sono generalmente ecosistemi che hanno subito poche trasformazioni e rappresentano pertanto un biotopo ideale per molte specie vegetali” (D.Yon 1982).
Le aree umide lentiche presentano in parte un buono stato di naturalità e in esse sono stati classificati anche i corsi d’acqua minori naturalisticamente rilevanti.
Il paesaggio dei coltivi rappresenta nel Parco un aspetto importante, anche se essi hanno subito nel tempo un progressivo degrado in relazione ad errati metodi di gestione. Lungo coli e percorsi sono presenti filari arborei e siepi arbustive formate da Populus x Euroamericana (Pioppo ibrido), Robinia pseudocacia (Robinia), Morus alba (Gelso bianco), residuo della sericoltura ottocentesca, Platanus hybrida (Platano), Allanthus altissima (Ailanto), insieme a specie autoctone come Alnus glutinosa (Ontano nero), Quercus robur (Farnia), Salix alba (Salice comune), Ulmus minor (Olmo comune), Acer campestre (Acero oppio).

Vegetazione

Sono stati descritti gli aggruppamenti:

  • saliceto arbustivo con Salix eleagnos (Salice di ripa) e Salix purpurea (Salice rosso);
  • saliceto arboreo dominato da Salix alba dove si trovano anche Populus nigra ( Pioppo nero), Alnus glutinosa (Ontano nero) e alcuni esemplari di Populus alba (Pioppo bianco);
  • bosco misto dominato da Quercus robur (Farnia) e Ulmus minor (Olmo campestre) insieme a Populus nigra, Acer campestre (Acero) e sporadici esemplari di salici e ontano nero.
  • formazioni ad Alnus glutinosa, in genere all’interno di popolamenti dominati da pioppi, su suoli per lo più acquitrinosi;
  • pioppeti dominati da Populus alba (Pioppo bianco) e quelli con Populus nigra, caratteristici questi ultimi di aree interessate solo dalle esondazioni maggiori, ma con falda superficiale; infine i pioppeti razionali dominati dal pioppo ibrido, non sottoposti a pratiche colturali per un numero di anni sufficiente a consentire l’insediamento di ricchi popolamenti arbustivi e di individui arborei tipici dei boschi naturali;
  • popolamenti antropizzati a Robinia pseudoacacia (Robinia).

Flora
Si segnalano alcune specie erbacee presenti nei boschi dell’Adda: Orchis militaris (Orchide militare), rara, Leucojum aestivum (campanellino estivo), quasi ovunque rara, Scilla bifolia (scilla bifolia), rara in Padania, Anemone nemorosa (Anemone dei boschi), Vinca minor (Pervinca minore), Primula vulgaris (Primula) Ophris fuciflora (Ofride dei fuchi), molto rara in Padania, Helleborum niger (Elleboro nero o Rosa di natale), rarissimo in pianura.

Fauna
Gli aspetti faunistici di maggior rilievo riguardano soprattutto l’avifauna con la presenza di 3 garzaie e di alcune coppie di falco di palude che nidificano frequentemente sul Parco. Molte altre specie interessanti frequentano le nostre zone durante la migrazione o il periodo invernale, a volte in gruppi numerosissimi.
Per quanto attiene i mammiferi, è di sicuro interesse la presenza della puzzola nelle zone umide meglio conservate e del ghiro nei boschi più estesi.
Particolare attenzione è posta alla presenza di una piccola popolazione di daini insediatasi in boschi in zona nord del Parco.
Fra la fauna ittica si segnala la presenza della Lampreda padana (Lampetra zanandreai), specie endemica del bacino del Po, rintracciabile in alcuni fontanili e risorgive lungo il fiume Adda; il Ghiozzo padano (Padogobius martensii) altro endemismo del bacino del Po rinvenibile nei tratti di fiume con fondo ghiaioso e ciottoloso, ideale per deporre.
Nelle acque lentiche e nei boschi umidi trovano spazio gli anfibi tra cui la preziosa rana di Lataste (Rana latastei), tritoni, rospi e la rara Testuggine palustre (Emys orbicularis).

Utilità

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